«Imago, studi di cinema e media», 21 (Bulzoni editore): storia, ricerche, metodologie, casi di studio, tra il secondo dopoguerra e la fine degli anni Novanta.
«La distribuzione cinematografica rimane ancora un oggetto poco approfondito: a metà tra gli studi sulla produzione (la fase terminale dei processi industriali di finanziamento e promozione del film), quelli sul consumo (l’organizzazione del sistema delle sale cinematografiche come luoghi primari di fruizione dei film e le strategie di coinvolgimento delle audience) e l’analisi culturale del prodotto cinematografico (il rapporto tra testi, paratesti e contesti di ricezione), la distribuzione rappresenta ancora un oggetto di ricerca dalle pratiche sfuggenti e poco sistematizzabili, soprattutto a causa di modelli di analisi ancora scarsamente testati ed elaborati in ambito accademico.
In questa direzione, qualcosa è stato fatto negli ultimi anni: sia grazie ad alcune ricostruzioni del sistema di organizzazione della sale cinematografiche in specifici contesti locali; sia a un approfondimento delle pratiche di coinvolgimento delle audience con il testo filmico in una prospettiva storica; sia, infine, grazie a un recente progetto di ricerca d’interesse nazionale (PRIN 2015) sulla circolazione internazionale del cinema italiano. Quest’ultimo, in particolare, introducendo il concetto di «circolazione» all’interno delle dinamiche di diffusione internazionale dell’immagine dell’Italia all’estero, ha permesso un’attualizzazione delle pratiche transnazionali di distribuzione non lineare dell’audiovisivo in Europa.
Sul filone di questi studi, che testimoniano una nuova vitalità del tema della circolazione del film, il nuovo dossier di «Imago» vorrebbe rappresentare un primo tentativo di modellizzazione di queste pratiche di ricerca attorno al tema specifico della distribuzione cinematografica. L’idea alla base di questo numero monografico nasce dalla necessità di proporre una prima ricostruzione storica delle dinamiche di funzionamento della distribuzione cinematografica in Italia, sia di prodotti nazionali che di film stranieri. Inoltre, l’obiettivo è anche quello di evidenziare le pratiche di distribuzione del prodotto cinematografico nazionale in specifici contesti internazionali, attraverso un’analisi specifica dei soggetti coinvolti nelle strategie di vendita e promozione estera del cinema italiano.
La proposta di restringere il campo d’indagine all’Italia muove, anzitutto, dalla necessità di tracciare delle linee di tendenza comuni agli studi sulla distribuzione relativamente alla storia del cinema italiano. Inoltre, la volontà di privilegiare il contesto storico (con alcune, secondo noi necessarie, eccezioni) è figlia della necessità di approfondire uno specifico periodo (tra il secondo dopoguerra e la fine degli anni Novanta) in cui la distribuzione rappresenta, ancora, l’asse portante di un sistema di disseminazione del prodotto cinematografico che sarà poi scosso dalla rivoluzione digitale».
Leggi qui l’introduzione del numero speciale di «Imago, studi di cinema e media», 21, a cura del nostro consigliere scientifico Damiano Garofalo, con Andrea Minuz e Emiliano Morreale.